Articolo completo da cui è stata tratta l’intervista a Pasquale de Lucia, CEO di Balance, per il blog di Salesforce https://www.salesforce.com/it/blog/2022/04/intervista-ceo-balance.html
“Un gruppo di persone che crede nelle capacità di ogni singolo componente e lo accompagna in un percorso di crescita personale e professionale”. Conosciamo Balance, partner Salesforce dal 2011, attiva su tutto il territorio italiano.
Non è un caso che per una realtà come quella di Balance, società di consulenza che affianca le aziende nei processi di trasformazione di business con l’adozione delle tecnologie digitali, siano state scelte tre parole di importanza fondamentale per l’attuale sistema professionale italiano. Stiamo parlando di un’azienda che da oltre dieci anni è partner di Salesforce e ne condivide valori e propositi.
Valori che, in un momento storico come quello attuale, sono fondamentali per la crescita del Paese: il gap tra domanda e offerta di professionisti certificati è sempre più evidente. Dove la prima cresce a ritmi serrati, la seconda scarseggia per mancanza di figure adeguate, ed è qui che inizia il percorso che permette a Balance di fornire un sistema di business adeguato e innovativo nel processo di trasformazione.
Scegliere di impegnarsi in percorsi di formazione, colmando quella distanza che spesso caratterizza il mondo del lavoro e quello dello studio, è un investimento a lungo termine che permette di avere all’interno di un’azienda professionisti preparati e motivati, pronti a entrare in quel processo innovativo fondamentale nell’ambito della trasformazione digitale.
Reskilling, formazione e inclusività, quindi. Tappe fondamentali di un unico percorso che mette al centro l’unicità di ogni persona.
Come la formazione e il reskilling aiutano il processo di business
Trasmettere i valori aziendali, fornire una formazione adeguata e far crescere professionisti pronti a guidare le aziende nella trasformazione digitale è la soluzione alla mancanza di risorse adeguate. Un percorso inclusivo, che permette di valorizzare la propria figura professionale indipendentemente dal settore di appartenenza o da qualsiasi altra caratteristica. Parliamo di un concetto semplice ma complesso allo stesso tempo: ci si muove pensando all’insieme, nessun gruppo esisterebbe senza le unicità di ciascuno.
Le tecnologie digitali sono una realtà in movimento, che muta con il mutare dei bisogni e delle innovazioni. È necessario, da parte delle aziende, rimanere al passo con questi cambiamenti per offrire ogni volta la soluzione più adeguata. Da qui la necessità di risorse certificate che sappiano accompagnare le aziende durante questo percorso: solo nell’ultimo anno, Balance ha certificato oltre 80 risorse e nei primi tre mesi del 2022 sono 18 le nuove figure junior che hanno iniziato il loro percorso formativo. L’azienda ha anche attivato un’importante rete di rapporti con diverse università italiane, con il progetto di avvicinarsi presto agli istituti superiori di tutto il territorio italiano, per dare una possibilità concreta a chi aspira a lavorare nel settore delle tecnologie digitali già in età scolare.
In questo passaggio diventa evidente l’inclusività: una persona può avere una provenienza fisica o professionale di diversa tipologia, può avere un’età anagrafica diversa o un titolo di studio variabile. In tutti i casi, la formazione in azienda la renderà una risorsa preparata e competitiva, perché sono le certificazioni che permettono di convalidare la preparazione di un singolo individuo. Non è necessaria una laurea STEM per entrare in Balance, e nemmeno aver avuto esperienze di lavoro analoghe. È la stessa azienda a fornire percorsi di formazione e sviluppo strutturati per i ruoli di Salesforce, supportando la progressione di carriera in una vasta gamma di discipline.
Sentirsi motivati grazie a un nuovo percorso di reskilling e avere la soddisfazione di aiutare grandi aziende nel processo di trasformazione digitale fa sì che il processo di business si chiuda in positivo sia per l’azienda che per le risorse interne. Ecco dove si trova, quindi, l’investimento a lungo termine, che porterà nel tempo i frutti evidenti del lavoro.
L’importanza della multipresenza in Italia
L’Italia, storicamente, è ricca di Istituti di formazione. Le università più antiche e gli istituti superiori più rinomati d’Europa si trovano nel nostro Paese ed è proprio da qui che bisogna partire per trovare le giuste risorse che saranno i nuovi talenti, grazie a un percorso formativo mirato alla specificità e all’aumento delle competenze.
Nonostante la ricchezza di luoghi formativi, ci sono realtà territoriali dove è statisticamente più difficile emergere professionalmente. In quest’ottica e con la volontà di rendere inclusivo il percorso formativo interno, Balance ha siglato accordi con istituti universitari di molte città, tra cui Milano, Firenze e Cagliari, supportando la crescita professionale dei giovani che le frequentano.
Attualmente la Digital Academy di Balance è una realtà consolidata nelle città di Milano, Firenze, Roma, Palermo, Cagliari ed è proprio qui che ha preso vita nel 2017. Con 12 percorsi formativi, collaborazioni attive con le varie università e 8 percorsi di specializzazione per sviluppatori e analisti, l’azienda assume oltre 20 nuove risorse all’anno provenienti da diverse regioni italiane, investendo su quel futuro necessario per la trasformazione digitale.
Quale futuro si può prevedere attuando queste iniziative?
Se la presenza sul territorio italiano è importante, lo è altrettanto l’essere attivi e presenti su quelli esteri.
Investire sulla formazione e la crescita interna ha portato Balance verso una rapida ascesa come azienda top leader tra i partner Salesforce. Oggi le sedi estere si trovano a Londra e Tirana, con una prossima apertura a Parigi e Lugano. Città che si pongono come quartier generale della trasformazione digitale di respiro internazionale e dalle quali assorbire tutta l’innovazione in transito anche verso il nostro Paese.
Solo nell’ultimo anno, i numeri di Balance registrano una crescita in positivo del 30%, testimonianza del fatto che il modello di business aziendale è stato funzionale anche in un periodo difficile come quello vissuto negli ultimi due anni. La pandemia, che ha toccato da vicino moltissime realtà aziendali, è stata vissuta e trattata come un’ulteriore possibilità di includere nel processo formativo persone meritevoli ma distanti dalle sedi centrali.
Lo smart working, già presente all’interno di Balance, ha trovato conferma negli ultimi due anni, insieme alla formazione non-stop che l’azienda ha portato avanti grazie alle tecnologie digitali in supporto alle lezioni a distanza. Solo nel 2021, sono state oltre 16mila le ore di formazione erogate dall’azienda.
Possiamo, quindi, aggiungere un’ultima parola alle tre utilizzate in precedenza: reskilling, formazione, inclusività e opportunità.
Come scrive Pasquale de Lucia, CEO di Balance, “Si tratta di cambiare il futuro del lavoro, man mano che la tecnologia progredisce”. E se a progredire è anche l’azienda, ecco nero su bianco i motivi della sua unicità, che la accompagneranno anche in futuro.